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Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
 
 
Gli americani e l’Europa

Gli americani in Europa soffrono parecchio, soprattutto in paesi come la Spagna, l’Italia o la Francia.

Si lamentano della mancanza di organizzazione, finiscono sempre in situazioni improbabili, non riescono ad ottenere quello che vogliono e minacciano di chiamare il loro avvocato, spaventando molto i funzionari europei.

Gli americani minacciano sempre di chiamare il loro avvocato. Nonostante ciò, gli avvocati in america vengono chiamati spesso anche "sanguisughe".

Gli americani in Italia vengono spesso imbrogliati da personaggi dal forte accento del sud che vendono loro statue, fontane o costruzioni che fanno chiaramente parte del patrimonio artistico-culturale nazionale, come la Fontana di Trevi oppure il Colosseo.

(Ma dimmi te. Come se io potessi pensare di comprarmi, chennesò, Fort Alamo.)

In Spagna invece gli americani sono spesso imbrogliati da persone che fingono di avere con loro incidenti stradali e che minacciano di chiamare la polizia tenendo gli americani fermi per qualche ora – mentre si sa che gli americani vanno sempre molto di fretta e hanno appuntamenti urgenti oppure stanno inseguendo qualcuno.

In Francia gli americani non vengono imbrogliati, però succede loro qualcosa per cui incappano nelle maglie della giustizia francese e finiscono in qualche stazione della Gendarmerie dove nessuno parla inglese e si sa che gli americani il francese non lo parlano.

...

Neanche lo spagnolo se è per questo, o l’italiano.

Ma non studiano almeno una lingua straniera gli americani a scuola?

Studieranno il tedesco penso, perché da dopo la seconda guerra mondiale, quando c’è stato qualche problema per via dei nazisti, gli americani in Germania non hanno mai nessun problema.

Deve essere una questione di affinità culinarie: wurstel, birra e patate.

Gli americani e il Messico

Gli americani vanno in Messico per fare quello che gli pare, per rilassarsi e per bere cocktails, ci vanno anche in vacanza, indossando camice sgargianti dagli improbabili accostamenti di colore e ci vanno anche per sfuggire alla giustizia americana.

Se hai fatto qualcosa di male in America e riesci ad arrivare in Messico, sei salvo.

Quando tornano dal Messico gli americani sono abbronzati, indossano cappelli di paglia e fumano sigari. In più parlano con accento spagnoleggiante, dicono cose come "buenas dias", "amigo" "mi casa es su casa" e "pignacolada" e sono molto felici.

#1. Frankie goes to hollywood, Paolo goes to America

#2. Frankie goes to hollywood, Paolo goes to America

#1. Cosa so dell’America - #1: Il cibo degli americani

#1. Cosa so dell’America - #2: La cucina degli americani

#1. Cosa so dell’America - #3: Tv, Strade e Macchine

Cosa so dell’America - #4: L'Amore, L'Aria Aperta e la Sveglia

Cosa so dell’America - #5: Gli Americani all'estero

Le domande telefoniche a Paolo sull'America
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D: Come sono le Groopies?
R: Sono Carine ma sono triple!

E’ quel “sono carine” prima del “triple” che mi preoccupa,.. :)))

D: Come stanno andando i concerti?
R: Benissimo, hanno un organizzazione che noi ce la scordiamo e il pubblico è presissimo, ieri dopo il concerto abbiamo venduto 263 dischi!

Di la verità: ti senti un po’ rockstar eh?

D: Qual'è la data più strana che hai fatto fin'ora?
R: Una festa italo americana che fanno da 60 anni a Cuyahoga Falls in Ohio, questi italo-americani di terza generazione,.. per loro l’Italia è rimasta ai ricordi che sono stati loro tramandati, ti parlano nei diversi dialetti mischiandoli con la lingua inglese, per cui ad esempio: Eddovv’è che state addormire vuie everybody? Prima di noi suonava un terzetto basi+tastiera con un repertorio melodico classico tipo Claudio Villa e dopo di noi tale Franco, cantante molto conosciuto e apprezzato che si fa tutte le feste italo-americane del paese cantando cose tipo Bocelli. Cioè noi non c’entravamo nulla musicalmente! E loro gentilissimi e super accoglienti, sei al centro dell’attenzione anche solo per il fatto che arrivi davvero dall’Italia, capito?

D: E la cosa più assurda che hai visto?
R: Sempre a questa festa italo-americana: c’era un tizio, americano, che è andato a Venezia, si è comprato una gondola e ha fatto il corso di gondoliere, poi si è portato la gondola a casa e ha imparato una serie di classici italiani tipo “Sul mare luccica, l’astro d’argento,..” e adesso sta sul fiumiciattolo che c’è qui e porta in giro le persone cantando! E’ molto richiesto, l’attrazione locale praticamente!

Mittttico!

D: Ti sei comprato qualcosa?
R: Ma va! Volevo comprarmi una maglietta ma la S Americana è come la XL europea! La cosa divertente è che anche nelle foto che mostrano il capo indossato i modelli sono grossissimi! Ho comprato uno zaino.

Quindi tu dovresti chiedere la XXXXXXXXXXXS!!

D: Esiste veramente il burro spray oppure è una leggenda metropolitana?
R: E' una leggenda! Però esiste l'olio spray.

Oh no! Che peccato! L'olio non è così divertente!

D: Cosa mangi?
R: Hot Dog in prevalenza ma non hanno i crauti, in compenso: senape a volontà, anche hamburger. La cosa più sana che ho mangiato qui a parte il sushi è la carne alla griglia, la presenza del burro non è un optional!

Il che è tutto dire considerando che “l'Europa ha decretato che la carne americana trattata con ormoni artificiali, è pericolosa per la nostra salute e ha deciso di non importarla.” “Esiste un approfondito studio indipendente che dimostra come gli ormoni presenti nella carne americana siano cancerogeni, tuttavia i tre giudici hanno decretato che l’UE non ha presentato “validi” motivi scientifici che convalidassero il divieto ed è stata pertanto condannata a pagare annualmente 150 milioni di dollari agli USA per i mancati introiti.”

D: Al ristorante?
R: Ogni volta che ordini qualcosa, per esempio dici: vorrei una bistecca. Facile no? Invece la cameriera parte con le domande: come la vuoi? Cotta poco, media o tanto? Vuoi le patate? Come le vuoi? Fritte, schiacciate o al cartoccio? Vuoi le verdure? Vuoi la salsina? Quale salsina?
Argh! L’unica è riuscire a prevenire le domande quando fai l’ordinazione, allora cerchi di dire tutto insieme subito: vorrei una bistecca, cottamediaconpatatinefritteverduresenzasalsine!
E speri che ti vada bene e che la cameriera non se ne esca con una domanda che non capisci!! Nel qual caso, sconfitto, indichi la foto sul menu e dici: così! La voglio così!!!

D: E i ristoranti Italiani?
R: Non ho osato!

Ma come tu? Tu che sei riuscito a ordinare la pasta alla carbonara in Croazia?!!

Lu, persino le foto del piatto sono improponibili, una montagna di pasta bianca e triste con un mucchietto di sugo a lato,.. per non parlare degli ingredienti del sugo!

Mmmm,.. conoscendoti io dico che gli altri si sono saggiamente rifiutati e ti avranno anche raccontato precedenti esperienze! Lasciato a te stesso ci avresti provato, ci scommetto!!

D: Quindi niente verdure?
R: Ci sono le verdure, le mettono nel piatto di fianco alla bistecca crude e tagliate sottili. Ho provato a chiedere un insalata verde ma sono arrivate queste foglioline tristi e mosce,.. Poi c’è il veggie deep un insieme di verdure crude con salsina di tua scelta a parte, solo che le verdure crude sono tutte, anche i broccoli e i cavolfiori!

Patate crude no?

D: A colazione?
R: Minimo tre uova, ieri sono finalmente riuscito a chiederne due e la cameriera mi ha guardato strano! Con salsicce, o bacon o prosciutto e le patate. Le patate ci sono sempre, le usano come pane. Il caffé è compreso nell’ordinazione e puoi berne quanto ne vuoi.

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Garaz

D: Si trova la gazzetta in qualche edicola?
R: Boh, non ho guardato!

D: C’è il bidet negli hotel? Se no, come fai?
R: No, non c’è, uso la vasca o la doccia.

D: Come fai a fumare dato che lì è peggio che in Italia?
R: Invece in quasi tutti gli aeroporti c’è una zona fumatori che fra l’altro è sempre in corrispondenza di un bar che vende la birra e quindi le attese sono molto più piacevoli!

D: Fumi ancora?
R: Sì!

D: C’è qualche FIAT per la strada?
R: Non ne ho vista neanche una però ho visto un’auto della General Motors identica a un Alfa. Si potrebbe dire che la General Motors copia l’Alfa?!

D: Cosa sono le Groopies?
R: Non lo so non ne conosco!

D: E’ ancora vero che le bionde te la danno più facilmente delle more? E che basta dirgli "I’m from Baggio" per avere un appuntamento?
R: No assolutamente, ai nostri concerti le bionde hanno dai 50 anni in su, è questo il nostro target di pubblico, quindi anche se dovessero darmela,..

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Brino

D: Ma gli yankees ci sono o ci fanno?
R: Pensa che li ho rivalutati: sono simpatici, ridono sempre, sono superdisponibili e amichevoli,.. Se ti vedono per strada che ti guardi intorno un po’ spaesato si fermano per chiederti se hai bisogno di aiuto.

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Andrea

D: E' vero che la polizia ti ferma in macchina ogni 3 minuti e ti fa’ il test etilico?
R: Non ci hanno mai fermato, però li abbiamo fermati noi per chiedere informazioni suonandogli il clackson! Sono scesi dalla macchina un po' con circospezione ma sono stati gentili. Non sono come i poliziotti qua che hanno la faccia stupida, loro in media hanno la faccia più aperta e intelligente.

Commento: Raccontalo a Seattle!

D: E' vero che le strade sono più larghe che lunghe?
R: No! Sono larghissime e lunghissime, per cui magari cerchi un indirizzo di Jefferson Road ed è al civico 7027!!

D: E' vero che le zone residenziali hanno villette con giardino, box con cler automatica, vialetti in pietra e la moglie fuori che pota le rose?
R: Vero, verissimo!! E sono tutte prefabbricate le case, i mattoni qui non esistono!

D: E' vero che l'hamburger è veramente buono?
R: Sì e anche il ketchup, pensa che non ha neanche un conservante, solo pomodoro e zucchero.

D: E' vero che tutti fanno colazione con le ciambelle di Homer ed il Tuo maledetto caffé americano?
R: E’ vero ma anche con uova, pancetta, patate fritte, toast, caffé e succo d’arancia. Il nostro caffé però (anche se “americano”) è molto più buono, sa più di caffè, loro hanno queste cialde preconfezionate e mi sa che la qualità del caffé contenuto è abbastanza scarsa, almeno a giudicare dal sapore.

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Stefania
D: E' vero che gli americani quando contano con le dita, contano diversamente da noi?
R: Vero, vero,..

Commento: Non so come fanno, a me viene un nervoso alle dita quando ci provo!!!

D: E' vero che girano con le bottiglie di alcolici dentro i sacchetti di carta?
R: Sì è vero, perché non possono portare gli alcolici in giro. Anche in Canada non si può bere per strada. E per comprare alcolici, anche in un supermercato, devi avere 18 anni (in America 21) e ti chiedono sempre i documenti, qualunque età tu dimostri. Chiedono i documenti anche ai signori con i capelli bianchi!

D: E' vero che nei quartieri malfamati fanno esplodere quei cosi dell'acqua?
R: Non lo so non frequento quartieri malfamati! Detroit, dove sono ora, è considerata una delle città più pericolose e in albergo ci hanno detto chiaramente dove era meglio NON andare!

D: E' vero che le misure delle bibite sono esagerate?
R: Sì esageratissime! Sono stato in un supermercato (per cercare il burro spray,..): le bottiglie di cocacola da un litro qui non esistono, i contenitori partono minimo da tre litri.

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Riki

D: E' vero che le torri gemelle sono ancora là?
R: Non ho visto New York! Non lo posso dire (ma non credo!).

D: E' vero che la statua della libertà è grande come un accendino in realtà ?
R: L’ho sentito anch’io, però si trova sempre a New York!

D: E vero che non ti puoi bere un cazzo di niente in un bar che qualcuno ti si siede accanto e ti asciuga con i suoi cazzo di problemi?
R: E’ capitato: eravamo all’aeroporto e ci stavamo bevendo una birra. A un certo punto è arrivato un tipo e ci ha chiesto dove stavamo andando, quando l’ha saputo ha commentato che Detroit fa schifo e ci ha detto di andare invece a casa sua, che lui era di Huston, che aveva 47 anni, che era divorziato e che non aveva un cazzo da fare! Venite, venite! – Ci ha detto - Lì ci sono i cavalli! – Horses! Do you know horses? E faceva finta di cavalcare canticchiando parapà-parapà-parapappappa! E Fingendo di far roteare il lazo! Noi ovviamente piegati dalle risate.

D: E' vero che si trova il tabacco sfuso della Marlboro? Cosi le paglie te le puoi girare tu?
R: Non lo so, non l’ho visto! Però le sigarette costano diversamente in base a dove le compri e ti fanno anche le offerte speciali tipo 3x2!

D: E' vero che le americane si dividono in : "Tipe da grasso è bello ma ora sono obesa!" e tipe "Tutta la mia essenza sta nelle mie tette!"
R: Sono bellissime ma sono doppie e anche triple. Se obese se ne fottono e mangiano comunque qualunque tipo di cibo, non si fanno nessun tipo di problema. Altrimenti sono comunque sformate, cioè non obese ma talmente grasse che non hanno più lineamenti. Impressionante. Una lattina di coca cola con i piedi e la testa. E questo vale anche per gli uomini. Oppure hanno il fisico perfetto e queste si dividono in due categorie: ho il fisico perfetto ma sono triste perché mangio solo insalata; oppure ho il fisico perfetto ma anche un sacco di soldi e mi faccio togliere il grasso in eccesso chirurgicamente quindi mangio quello che voglio.

Commento: Mah! Queste ultime due categorie mi sembrano un po’ ristrette!!! Cioè, anch’io ho il fisico perfetto ma non mi nutro solo di insalata e detesto gli ospedali!!

Ultimora:

I semafori per i pedoni in America hanno il countdown su quanto tempo rimane allo scattare del rosso.

Abbiamo finalmente capito perché i pedoni sono così diligenti nell’andare fino al semaforo per poi attraversare: perché le strade sono talmente larghe che se non aspetti il semaforo devi fartela di corsa per evitare le macchine e se non sei allenato arrivi con il fiatone!

Il canada sembra la svizzera, praticelli perfetti compresi. La stanno tutti all’aria aperta e fanno molto sport, ci sono un sacco di piste ciclabili, i canadesi vanno sui pattini portando in giro i figli su passeggini con ruote da competizione.

Detroit è divisa in due da un fiume, metà è americana e metà è canadese, in effetti dalla finestra della mia stanza, al 32esimo piano, in albergo posso vedere il Canada. La salita in ascensore è così rapida che devo compensare!

Gli americani sono come i tedeschi in vacanza. Hanno la faccia bianchissima e un po' arrossata, i pantaloni corti beige o neri, le calze di spugna bianche e i sandali e portano tutti, tutti, il cappellino da baseball.

#1. Frankie goes to hollywood, Paolo goes to America

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Le domande telefoniche a Paolo sull'America
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27/08/2007
Ogni volta che rimango a Milano ad Agosto penso: ma quanto è bello rimanere a Milano ad Agosto?

Questo se si riesce ad andare in vacanza in qualche altro mese dell'anno (per quanto mi riguarda possibilmente tra Maggio e Giugno) altrimenti posso capire che ti girino un po' le palle quando ti guardi intorno nel deserto e sai che tutti quanti sono al mare.

La calma, il silenzio, girare in macchina senza rispettare le corsie (scherzo), andare in bicicletta in mezzo alla strada (vero),.. Sopratutto questo: il vuoto stradale mi ha sempre dato un senso di libertà e di sollievo. Chissà perché.

Ah no! Non ho intenzione di seguire ora questo pensiero auto-analitico, sono solo al primo caffè della giornata ecchecz,..!

Quest'anno però le cose avevano un sapore diverso. Cioè non sembrava proprio deserto deserto.

Cazzarola, vuoi vedere che dopo aver vuotato il sacco sulle partenze intelligenti - per cui non c'è rimasto neanche un orario nel quale partire dove non c'è nessuno - adesso si è sparsa la voce anche su Agosto?

O magari la gente quest'anno non aveva soldi per andare in vacanza?

Ma figurati: un bel finanziamento da strozus e via! Verso le Bahamas!

Eccerto, perché non è che uno si indebita per una settimana a Pinerolo. Furbi non si nasce, si diventa e prima di avere l'età per assumerti la responsabilità di un prestito, hai diciotto anni di pratica a disposizione.

Insomma ho dato un occhiata a questi Milanesi d'Agosto assiepati al bar tabacchi, dispersi negli ipermercati, ciondolanti intorno alle gelaterie.

Stranieri, un sacco di stranieri. Di sera e di notte sopratutto. Mai visto un tale movimento di gente a piedi per Baggio dopo mezzanotte. Ma dove cavolo vanno? Non c'è un tubo a Baggio la sera. Ad Agosto poi. Stasera prendo la bici e faccio un giro, sono proprio curiosa.

Stranieri: gli uomini ambigui al bar, le donne al supermercato. Ho fatto caso che le donne straniere che si vedono in giro sembrano perlopiù filippine o di lingua spagnola. Hanno spesso l'aria felice e ridono un sacco.

I ragazzi di lingua araba invece stanno sempre tra di loro, fanno la spesa o stanno sdraiati nel parco a chiaccherare o giocano a pallone.

Sono anche stata da Castorama per comprare lo stucco. Ridipingere: altra attività d'Agosto. Che fatica. Ma adesso lo studio è più bello. Ovviamente appena finito ho cambiato idea sul colore.
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Io odio le citazioni Io odio le citazioni Io odio le citazioni Io odio le citazioni Io odio le citazioni Io odio le citazioni Io odio le citazioni Io odio le citazioni Io odio le citazioni Io odio le citazioni Io odio le citazioni Io odio le citazioni Io odio le citazioni Io odio le citazioni Io odio le citazioni Io odio le citazioni Io odio le citazioni Io odio le citazioni Io odio le citazioni Io odio le citazioni Io odio le citazioni Io odio le citazioni Io odio le citazioni Io odio le citazioni Io odio le citazioni Io odio le citazioni Io odio le citazioni Io odio le citazioni Io odio le citazioni Io odio le citazioni Io odio le citazioni Io odio le citazioni Io odio le citazioni Io odio le citazioni Io odio le citazioni Io odio le citazioni Io odio le citazioni Io odio le citazioni Io odio le citazioni Io odio le citazioni Io odio le citazioni Io odio le citazioni, mi irritano profondamente

Perché? In parte perché:

1) Se non sai come dire vuol dire che ci devi pensare meglio, quindi taci e rifletti invece di usare parole altrui.
Ovvero, se qualcuno l'ha già detto meglio prima di te, dì qualcos'altro.

2) Se non sai cosa dire, stai zitto. Non è il caso di mettersi a ripetere cose già dette.

3) L'80% delle citazioni sono delle banalità di un imbarazzo estremo, che hanno avuto vita e a volte anche significato nel momento contingente della loro verbalizzazione ma che ripetute adesso, così sterilmente, invocano un certo senso di pietà.

4) Adesso ho da fare altrimenti troverei altre mille validissime ragioni.

I proverbi, quelli sì che mi piacciono.
Commenti (2232)
Sono cinque* le ragioni dell'esistenza dello zapping: porta a porta, mauriziocostanzo, ferrara, i giochi a premi e l'esistenza del telecomando.

Il tvdio creò mauriziocostanzo e subito dopo il telecomando perché il tvdio c'è ed è qui per salvarci, proprio come il cepu.


*La tv della domenica non è una ragione, se accendi la tv la domenica non puoi fare zapping, perché non esistono alternative all'idiozia nella tv della domenica. La domenica la tv non deve essere accesa.
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03/12/2007
Tu mordi la mano del cane che dorme!
Commenti (1570)
Ho sfidato la tempesta baby /
per venire a Glasgow da te /
Ho sfidato la tempesta baby /
per raggiungerti /
Ma adesso che son qui a Glasgow baby /
tu sei andato via /
Resto qui con la tempesta baby e fa un Freddo Polare Artico!
Commenti (1)
18/02/2008
Ma mica per tanto. Solo cinque minuti. Giusto il tempo di:
  • decerebrare la massa di cervelli politici parlamentari e senatoriali presenti in Italia al momento. Questo sarebbe un esperimento scientifico: io dico che decerebrati farebbero leggi, non tanto più giuste eh? Solo moderatamente sensate.

  • trasformare un certo personaggio in una donna e fargli vivere qualcuna delle peggiori esperienze che possono accaderti solo in quanto donna.
    Ma non per cattiveria eh? Davvero. Solo che ci tengo a dargli la giusta opportunità - vista la passione e il grande senso morale e di giustizia con cui esprime la sua opinione su certi argomenti - di sapere di cosa sta parlando.
    In alternativa, dopo la trasformazione, potrei spostarlo spazio-temporalmente intorno al 1500, magari in Gran Bretagna. Sono sicura che si troverebbe molto a suo agio nell'epoca.

  • ci sarebbero poi anche da modificare irresistibilmente i cromosomi di qualcuno, solo perché faccia "outing", che poi volevo vedere se dichiarava contro natura le relazioni etero e, nel caso, se il discorso del controllo demografico avrebbe fatto parte delle argomentazioni.
    E questo per semplice curiosità.

Io penso che cinque minuti mi bastano.
Commenti (1)
Ma proprio non riesco a capire. Forse avrei dovuto terminare l'università e laurearmi. Forse dovrei fare un corso speciale. O magari fare un viaggio ascetico che mi illumini sull'universo. Non lo so. Ma per quanto ci rifletta e ci impegni tutti i neuroni rimasti attivi, proprio non riesco a capire questa diffusa, ottusa, riluttanza alla comprensione e all'applicazione di un concetto così semplice:

Assioma A: "Io faccio le foto"
Assioma B: "Mi dici che le foto sono belle"
Assioma C: "Te le mando e pure in alta risoluzione, puoi usarle come vuoi, niente soldi*"
Assioma D: "In cambio ti chiedo di segnalare l'autore delle foto: stereodinamica.it"

*di cui, per inciso, da queste parti c'è bisogno, non ci sono figli di papà qui.

E' difficile?

Forse sì.

Lo rispiego, magari davvero non è chiaro:

Io DO TE belle foto.
Tu NON DAI ME denaro DAI ME nome su foto.

Chiaro?
Facile, gratuito, economico, poco impegnativo, sì?
Tu scrive mio nome su foto.
Okkei?
Okkei.

PERCHE' CACCHIO POI TI DEVO RINCORRERE E MANDARE EMAIL E TELEFONARE PER RICORDARTI DI SEGNALARE QUESTO BENEDETTO CAVOLO DI NOME CHE TI HO CHIESTO IN CAMBIO?

PERCHE'?

Eppure tu fai la TUA musica e ci tieni che ci sia il TUO nome. Sulla TUA locandina. Del TUO tour. Sul TUO disco. Sul TUO arrangiamento. Sui TUOI testi. Su quello che TU hai suonato.

ALLORA?

Allora vuol dire che il concetto di Autore ti è chiaro.

ALLORA?

Allora. Sei. Stronzo.

Eh.
Commenti (4)
Questa è la seconda parte del discorso. Perché poi c'è una ragione per tutto.

Io non faccio la fotografa. Proprio non mi interessa come professione. Lavoro solo per progetti che mi piacciono o mi interessano o mi incuriosiscono e preferisco lavorare in libertà, ovvero, come dice Baddu: se chiamo te, chiamo il tuo modo di vedere le cose.

Ho una mia filosofia ma è lunga e la racconto un altra volta, però c'è.

Mi piace fotografare tuttavia, molto, e sono a contatto con un certo ambiente musicale. Quindi concerti ad esempio. E quasi sempre ho con me la macchina fotografica. Quindi fotografo.

Già che son lì faccio qualche scatto anche per chi sta suonando, ovvero un po' più formale e magari a fuoco. Perché spesso poi quando scendono dal palco me li chiedono: "hai fatto qualche foto? Ce le mandi?".

Poi ho questa scema visione di un mondo migliore che è possibile. Quindi mi comporto di conseguenza.

E allora mi dico: in fondo tu "usi" l'arte di un altro per produrre la tua (attribuisco un significato abbastanza ampio alla parola Arte da poterci entrare anch'io).

Cioè fotografo uno che sta producendo arte esibendosi su un palco e produco delle immagini che sono una forma d'arte. Senza di lui non le avrei prodotte.

Quindi cerco di creare equilibrio e dico: ti regalo la mia arte, se ti piace usala come ti pare, in cambio aiutami a produrne altra citando il mio nome.

Perché il nome? Si potrebbe argomentare, che ti frega? Tanto, come hai detto prima, la fotografia come professione non ti interessa.

Perché io ci credo che un mondo migliore è possibile ma nell'attesa di farlo diventare tale, far girare il proprio nome significa (pensa che cazzata) "avere" un nome e avere un nome significa (pensa l'assurdità) che sei bravo e se le persone "pensano" che sei bravo (haha) ti si aprono molte più porte. Va da se che avere un nome è meglio che non averlo.

Mi gira la testa.

Quindi se tu segnali il mio nome, da una parte attribuisci importanza al mio lavoro e dall'altra mi aiuti a produrne altro (per via delle porte che si aprono) e dato che le foto ti sono piaciute non dovrebbe esserci alcun problema a riguardo.

O no?

La cosa più allucinante è che non ci dovrebbe essere neanche bisogno di fare tutta questa riflessione.

Alla fine ti è stato offerto qualcosa che ha un valore (anche economico: si pagano i fotografi solitamente) in cambio di qualcos'altro (il benedetto nome) e questo qualcosa tu lo apprezzi abbastanza da utilizzarlo a destra e a manca ma non sei disponibile ne a sostenere la tua parte di baratto (segnalando l'autore) e nemmeno educatamente (equamente, moralmente, illuminantemente, rispettosamente) a ricambiare, sostenendo il lavoro di chi lo ha prodotto.

Cioè, per me queste cose van da se, non c'è bisogno di pensarci. E' come portare una bottiglia di vino quando sei invitato a cena o dire grazie all'autista dell'autobus che ti ha aspettato mentre correvi verso la fermata per farti salire prima di ripartire. (Son sempre meno questi autisti illuminati devo dire).

Io lo trovo incomprensibile e anche stupido, prima perché ho il diritto di agire legalmente per farti ritirare qualunque foto scattata da me che hai usato impropriamente e poi perché ti dai la zappa sui piedi in autonomia.

Non è che me la sto tirando eh? Sono obiettiva.
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