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Gli americani e le pene d’amore

Quando una donna americana soffre le pene d’amore per tirarsi su fa due cose: chiama una o più amiche per il dopocena, si confida con loro parlando male dell’uomo che l’ha lasciata e mangia molto gelato alla crema o al cioccolato pescandolo con il cucchiaino da barattoli di cartone. Più grossa è la pena d’amore più grosso è il barattolo di gelato. Se non ha amiche, la donna americana, guarda un film in bianco e nero e piange, sempre mangiando gelato da un barattolo di cartone.

Gli uomini americani, quando soffrono di pene d’amore, di solito uno dei loro amici se ne accorge, allora l’amico porta l’uomo dal cuore triste fuori al bar dove si ubriacano parlando dei bei vecchi tempi e di sport. Se non ha amici, l’uomo americano va al bar e si ubriaca parlando con il barista che alla fine gli chiama un taxi perché lo porti a casa, dato che non è in grado di guidare.

Gli americani all’aria aperta

Gli americani per passare del tempo all’aria aperta hanno tre possibilità:

1. Andare allo zoo con tutta la famiglia.

2. Andare al parco: a correre, da soli oppure con il cane; o anche mentre corrono incontrano un amico che sta correndo anche lui (questo lo fanno spesso prima di andare al lavoro, tipo alle cinque del mattino); o con gli amici a giocare a football.

3. Alcuni americani vanno a fare campeggio libero dove c’è un lago, pescano i pesci e poi fanno un fuoco e li arrostiscono, di notte arriva sempre un orso e nel parapiglia la tenda crolla, poi scoppia un temporale.

Ci sono anche dei campi organizzati dove uno può mettere la roulotte e magari ha la corrente elettrica, sono posti pieni di bulli che si vantano della loro forza fisica e dove la gente litiga molto per motivi futili.

In Italia, se qualcuno si azzarda ad accendere un fuoco libero su un terreno pubblico o peggio ancora in un parco, arriva una guardia forestale e sono cazzi.

A che ora si alzano gli americani?

Durante la settimana gli americani si alzano prestissimo, i segnali orari delle sveglie che suonano in film e telefilm sono espliciti a riguardo con orari che, soprattutto dagli anni 80 in poi, vanno dalle 5.30 alle 6.20 del mattino.

In effetti per fare colazione gli ci vuole molto tempo (uova fritte, bacon fritto, salsicce fritte, pane fritto, frittelle con lo sciroppo d’acero, succo d’arancia e caffè) in più tutti gli americani fanno la doccia ogni mattina, anche d’inverno, e alcuni fanno anche footing prima di andare al lavoro.

La domenica gli americani si alzano un po’ più tardi ma, dato che la sveglia non suona non viene inquadrata, quindi non so bene a che ora. Ma secondo me non più tardi delle 9/9.30.

#1. Frankie goes to hollywood, Paolo goes to America

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#1. Cosa so dell’America - #1: Il cibo degli americani

#1. Cosa so dell’America - #2: La cucina degli americani

#1. Cosa so dell’America - #3: Tv, Strade e Macchine

Cosa so dell’America - #4: L'Amore, L'Aria Aperta e la Sveglia

Cosa so dell’America - #5: Gli Americani all'estero

Le domande telefoniche a Paolo sull'America
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Gli americani di fronte alla tv

Gli americani guardano la tv quando c’è la partita di baseball o di football oppure quando ci sono le news.

Quando guardano la partita gli uomini americani cenano di fronte alla tv con una specie di piccolo vassoio a tavolino e bevono molta birra.

Non ho capito bene cosa mangiano.

Le news americane prevedono un sacco di servizi esterni con dei giornalisti che si chiamano per nome e dallo studio danno loro la linea dicendo tipo: Jenny com’è la situazione lì?

Inoltre ci sono molti elicotteri che seguono le fughe dei malviventi sulle autostrade.

In studio ci sono due commentatori che annunciano i servizi esterni, i commentatori sono un uomo e una donna, i commentatori-uomo sono vanesi, usano molta lacca e hanno i capelli immobili che sembrano di plastica.

Gli americani alla tv guardano anche molti film in bianco e nero degli anni 40/50.

Questo particolare mi ha sempre lasciato perplessa.

Film di paura se sono ragazzini, film d’amore se sono donne e film western se sono uomini.

Le donne americane di fronte alla tv mangiano il gelato direttamente da barattoli in cartone.

I ragazzini di fronte alla tv mangiano patatine.

In gruppo o in famiglia gli americani di fronte alla tv mangiano patatine, popcorn, o pescano da grossi sacchetti di caramelle gommose bianche e rosa.

Un uomo e una donna americani, invece, guardano insieme i film di Humphrey Bogart. Le donne di solito si commuovono molto gli uomini invece no.

Le strade americane

Le strade americane sono autostrade e si chiamano Highway e sono numerate. Quando vogliono indicare una particolare Highway gli americani dicono "la 18 in direzione nord"; oppure sono strade di città e si chiamano sempre con dei numeri ma invece si dice per esempio "La Cinquattottesima".

Io non lo so come facciano a non confondersi però in effetti gli americani non si perdono mai, tranne quando vanno fuori città, nelle strade di campagna.

Le macchine degli americani

Le macchine degli americani sono station wagon o pickup se sono californiani usano anche dei pulmini, spesso decorati con colori vivaci, per portare le tavole da surf, oppure macchine decappottabili. Le donne americane se non sono sposate hanno piccole macchine decappottabili. In ogni famiglia americana ci sono minimo tre macchine: una familiare station wagon per la madre che usa per fare la spesa, una macchina scura per il padre e una jeep per il figlio.

Gli americani, fino agli anni 80, vale a dire fino all’avvento della chiusura a distanza tramite scatolino agganciato al portachiavi, non hanno mai chiuso la macchina a chiave. Le portiere delle macchine decappottabili americane sono saldate, non si aprono e ci si entra spesso di corsa e sempre con un salto.

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Quando gli americani cucinano nei film la scena comprende sempre:

1. qualcuno che taglia le verdure e sono regolarmente: pomodori, carote, cipolle peperoni e a volte sedano

2. un bicchiere di vino, quei calici assurdi giganteschi (tipo Ikea, che io odio profondamente) con relativa bottiglia, rosso o bianco a far compagnia al cuoco.

E qui aprirei una parentesi. Sì perché comunque questa storia del vino rosso o vino bianco non è una cosina da poco, ossia: non è che la produzione mette in scena la prima bottiglia di vino che trova.

Se il cuoco è un uomo il vino è rosso. Se il cuoco è una donna il vino è: bianco, se lei è un legnetto e rosso se è una donna di origini latine o di un certo carattere. Un uomo che cucina bevendo vino bianco, è gay.

3. Una pentola di acciaio a bordo alto sullo sfondo dal contenuto denso e rossastro che sobbolle e che di tanto in tanto viene rimescolata con un cucchiaio di legno e se ne assaggia il contenuto.

4. Gli americani in cucina dichiarano di stare cucinando: il chili – una specie di stufato piccante – lo stufato – una specie di chili non piccante - e il ragù.

...

(Mai visti arrivare a buttare la pasta però, per cui non so cosa ci facciano effettivamente con tutto quel ragù.)

5. Gli americani preparano anche tante insalate con le quali iniziano il pasto e nelle quali ci sono: la lattuga, i pomodori, i cetrioli e a volte i peperoni. Le insalate vengono condite con una roba densa e bianca che non ho ancora capito cos’è.

Però ho visto bottiglie dal contenuto simile al supermercato ma non so se si tratta della stessa cosa e comunque ho letto gli ingredienti e sono inquietanti (tipo: uovo liofilizzato).

Tali insalate accompagnano spesso i piccoli vassoi surgelati

...

(Almeno sono in due, si fanno compagnia).

6. Nel giorno del ringraziamento gli americani cambiano menu e cucinano: il gigantesco tacchino, le patate, il puree, la salsa di mirtilli e, sono quasi sicura, la torta di mele.

...

(La salsa di mirtilli però, va detto, non è per la torta di mele è per il tacchino.)

Quando gli americani si trovano in Europa nel giorno del ringraziamento riescono effettivamente a trovare enormi tacchini salvo poi non riuscire a farli entrare nei normali forni europei. Con grande frustrazione.

Mi sentirei di consigliare loro una visita alla Croazia e ai suoi girarrosto giganti. Potrebbe essere una valida soluzione alternativa.

7. Quando gli americani cucinano sono: o molto affaticati e indaffarati – se sono delle donne di casa - o molto felici perché stanno facendo un piatto speciale con un ingrediente segreto che conoscono solo loro.

8. Gli americani, va detto, non cucinano mai il pesce. Tranne in campeggio dopo averlo pescato.

9. Gli americani quando mangiano seri, cenano in sala da pranzo, alle 18, in condizioni di poca luce e non la fanno tanto lunga: primo, secondo ecc,... Un piccolo vassoio, l’insalata e via!

10. Gli americani a tavola, in famiglia, non bevono mai il vino e nemmeno la birra; bevono invece l’acqua con il ghiaccio, anche se è inverno, oppure il latte.

Se a tavola sono solo in due adulti però, allora magari una bottiglia di vino ci scappa.

11. Invece, al mattino, gli americani mangiano e cucinano un casino: le uova fritte, il bacon fritto, le salsicce fritte, il pane fritto, le frittelle con lo sciroppo d’acero e bevono succo d’arancia e caffè.

...

(Ci credo che a pranzo poi mangiano solo l’insalata e a cena gli basta il piccolo vassoio!)

12. Gli americani non usano la tovaglia ma usano invece le famose tovagliette americane.

13. Quando fanno la pausa pranzo dal lavoro gli americani si dividono in due categorie principali: quelli che lavorano molto e quindi mangiano in piedi - un hot dog oppure un hamburger che cospargono a scelta di senape o ketchup - e quelli che lavorano poco (i capi o le segretarie bionde) che invece mangiano in un ristorante, di solito l’insalata (le segretarie bionde sempre e solo insalata) ma anche l’hamburger nel piatto con le patatine oppure, se sono capi molto importanti le fettuccine.

...

Mah!

A pranzo gli americani non bevono alcolici tranne qualche volta il Martini e allora si ubriacano, fanno casino e vengono guardati male da tutti gli altri avventori (alle segretarie bionde però, va detto, ciò non succede mai perché bevono solo acqua).

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Fino al 1960 circa gli americani mangiavano più o meno come noi con una sostanziale differenza nelle dimensioni del cibo e nella quantità di calorie per porzione.

Enormi tacchini spuntavano da enormi forni, giganteschi arrosti, patate e carote bollite, puree, asparagi e spinaci (mi ricordo una volta ho visto degli spinaci, ma poi qui c’è tutto un discorso su braccio di ferro e i produttori di spinaci che però va a finire che mi perdo via) grandi bicchieri di latte dall’aspetto molto pannoso e denso, fette di torta di mele e al cioccolato, gelati con una banana intera (questa non l’ho mai capita) e frappe al cioccolato con sopra la panna comprensivi di cannuccia e lungo cucchiaino.

Dopodichè a partire dagli anni ‘70 le cose in cucina cambiano. Molti arrivano in cucina con pacchetti di cibo già pronto che a volte scartano e trasferiscono su un piatto.

Il fast food da hamburger va per la maggiore, certo, ma anche il cibo cinese (e questo ci terrei a provarlo solo ed esclusivamente per le scatoline!) confezionato per il trasporto in quelle deliziose piccole scatole di cartone, dalle quali si pesca direttamente con i bastoncini.

La pizza americana - se sei una donna o un ragazzino - con il doppio formaggio, mentre, se sei un uomo, anche con acciughe e peperoni e salame piccante (non necessariamente tutti insieme).

Altra cosa particolare: barattoli di pollo fritto. Cioè barattoli: come degli enormi bicchieri di carta delle dimensioni di un piccolo secchio, colmi di cosce di pollo fritto. Chissà il resto del pollo dove va a finire?

Infine appaiono come dei piccoli vassoi surgelati, suddivisi al loro interno, che contengono il pasto completo nelle diverse portate e che vengono messi nel microonde e poi direttamente sulla tavola. (avevo deciso di esimermi dal commentare ma questa immagine mi fa una tristezza,..)

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Il resto delle informazioni che ho sull’America le ho acquisite attraverso l’immagine che gli americani danno di se stessi e quindi attraverso la loro produzione cinematografica e televisiva. (Di conseguenza non è proprio tutta colpa mia!) Film, Tv Movie e Telefilm. Le soap opera mi annoiano e non le guardo.

Va qui sottolineato, che avendo io tanto studiato cinema in passato, sono ben a conoscenza del fatto che mai come in America il cinema è lo specchio limpidissimo di ciò che accade nella società Americana.

Infatti una delle cose più divertenti da fare con il cinema americano nell’organizzare cineforum, è mettere in evidenza l’aspetto sociologico: cinema e società per intenderci.

Straordinario mezzo di propaganda il cinema, figurati la televisione.

Basti pensare ai telefilm (Jag, NCIS) e film di guerra che ci hanno massicciamente propinato in corrispondenza dell’ultima azione di guerra americana. Insomma da questo punto di vista il cinema e la produzione televisiva americana sono piuttosto lampanti.

Chiaramente non sto parlando delle produzioni indipendenti che trovo molto più interessanti.

Dunque dalla produzione cinematografica americana ho acquisito, nel corso del tempo parecchie informazioni che mi tocca trattare con il beneficio del dubbio. Le pubblicherò a pezzi, a distanza di qualche giorno per evitare il malloppone.

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Paolo va in America, in tournee, per due settimane, con i Fiamma Fumana.

E il pensiero flash che si è materializzato nel mio cervello era strutturato pressapoco così: L'America. Cioè,.. L'America, questo posto che sa di gigantesco, di Wow!; America: grattacielo, new york, pistole, serial killer, fragilità degli infissi, porte di cartone, grand canyon, yellowstone, las vegas, yoghi e bubu, fast food, banana split, Tip Tap.

E questo pensiero mi ha fatto riflettere. L’America. Cosa ne so io dell’America poi? Non è come dire Londra, Berlino, Parigi, Praga o Atene. Cioè: L’America! (Lo so, dovrei dire “Stati Uniti” ma è più bello America). E non è solo il fatto che si tratta di un continente. Dire America è più facile che dire Giappone per esempio, una cultura lontanissima da me (a parte il sushi), ma dire America dal mio punto di vista è anche assolutamente più spaventoso.

Infatti ho detto a Paolo: mi raccomando, tieni la testa bassa, rispondi sempre di sì e non discutere con nessuno che quelli lì girano con le pistole.

Poi mi sono detta: beh, forse esagero però. Ho quindi pensato, per tranquillizzarmi, di fare un elenco di quello che so dell’America e degli americani.

Osservazione empirica

Io, nella mia vita, ho conosciuto due Americani.

Il primo americano è un’americana, una ragazza di Boston, conosciuta a Londra, con una tendenza a lamentarsi della scarsa quantità di rapporti sessuali concessi dal suo ragazzo inglese e la propensione all’utilizzo di aggeggi meccanici in un ottica di autoerotismo.

Ora, io all’epoca avevo circa 19 anni e si sa cosa si dice delle dimensioni di ambienti e oggetti nei ricordi delle persone ma francamente, ripensandoci, le proporzioni di un particolare aggeggio, alimentato elettricamente, ancora mi lasciano perplessa. E rivedendo la scena dall’esterno non posso fare a meno di visualizzare lo stupore che si deve essere dipinto nei miei occhi, prima, quando tale young Boston girl, ha aperto la scatola mostrandoci il suo ultimo acquisto, e l’incredulità poi, quando con tutta la naturalezza del mondo l’americana ci disse: bene ragazze, lo metto qui (sull’armadietto del bagno) quando volete usarlo fate pure!

L’americano numero due che ho conosciuto, in ordine cronologico, è Eddie, l’amico del Garaz. Eddie è un insegnante di Italiano (mi pare di ricordare) in America e ha una grande passione per le corse in bicicletta e per l’Italia che ha visitato parecchie volte. Ha anche un cognato che fa il pompiere che ho visto una volta e che è un personaggio fisicamente molto imponente, è l’americano che ti aspetti: Tex Willer, John Wayne, gente che cresce a bisteccone e patatine fritte. Quelli che salgono a cavallo e tu dici: che cavalli piccoli che hanno in America! E invece no, sono gli americani che sono grandi!! L’altra cosa che mi ha stupito del cognato di Eddie è che lui e la sorella di Eddie si sono sposati a 16 anni. Ma è legale in Italia sposarsi sotto i 18 anni?

Comincio a tirare le mie prime conclusioni. Dunque in base all’esperienza diretta, acquisita sul campo, come dire empirica: 1. le donne americane vivono una sessualità molto intensa oppure le ragazze di Boston sono ninfomani.
2. gli americani si sviluppano imponentemente: è per questo che si sposano prima.

Un po’ fragile come risultato, mi rendo conto.

#1. Frankie goes to hollywood, Paolo goes to America

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19/12/2006
V: Ah sei tu! Ma nella foto che c'è on line sembri molto più giovane!
L: Sì, avevo fatto un lifting ma poi l'ho tolto.

A: Bella quella foto sul tuo sito, ma come te l'hanno fatta? Sembri sdraiata per terra,..
L: In realtà hanno steso il parquet sul soffitto e poi mi ci hanno incollata per la maglietta con il bostik.

M: Ma tu? Dimmi: come stai? Sei single?
L: Beh, no, veramente io,..
M: Ah il ragazzino! Mi ricordo che stavi con un ragazzino,..
L: Ecco: sto sempre con lui, solo che adesso è cresciuto.

R: Bella la tua voce, canti benissimo!
L: Grazie
R: Anche le tue canzoni, la tua musica, molto belle!
L: Ti ringrazio, sono contenta ti siano piaciute
R: L'unica cosa,... ma non vorrei che ti offendessi,..
L: Figurati, dimmi pure
R: No, è che ascoltarti è un po' impegnativo, bisogna mantenere un livello di attenzione costante,..
L: ... (???)
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15/12/2006

Mi guardo intorno e dove prima c'erano i fiori adesso c'è il deserto (Eh? bello come inizio vero? drammatico, carico di pathos, proprio quello che ci vuole), dove prima c'era generosità trovo solo cuori aridi e avvizziti (Mi sento un predicatore missionario dell'800) dove prima c'era benevolenza trovo meschinità e acidità sparse in giro a corrodere, (Ah che bello) dove prima c'era sincerità,.. no vabè adesso non esageriamo la sincerità è una cosa seria, come l'amicizia; mica è roba da tutti, che compri a metà prezzo dietro a un tir in tangenziale (Illuminante).

La sincerità, come l'amicizia, costano care e di questo te ne accorgi, prima o poi,.. però ora che ci penso, non è neanche così scontato che te ne accorgi.

Mamma mia che tristezza.

Puoi andare avanti per sempre ad estendere la dicitura amico/amica esponenzialmente intorno a te e senza renderti conto del significato nemmeno etimologico della parola.

Ah, qui mi può venire in mente solo una persona: Martinaaaa, Martinuzza,.. Tinuzza! Hai mica un dizionario etimologico da prestare? (Figurati se non ce l'ha, ne avrà due o tre come minimo, la secchiona!)

Oh ecco, tanto per dire, Martina è un cuore generoso, estremamente instabile ma generoso.

Potreste dipingervela come uno dei personaggi del teatrino siciliano quello fatto con i pupi: un cavaliere con una corazza azzurra da un lato - l'elmo decorato da una piuma gialla - e nera dall'altro - l'elmo decorato da una piuma rossa. Con la spada sguainata e al galoppo su un cavallo rigorosamente bianco e nero (praticamente una mucca).

Tuttavia tanto più il cavaliere azzurro è generoso e accogliente e appassionato con gli amici, tanto più l'altra sua metà, il cavaliere nero, è feroce e implacabile e senza pietà verso i nemici. Ed ecco qui spiegata l'instabilità: perché a far incazzare il cavaliere nero ci vuole un attimo!

Dunque prendo il dizionario. Amicizia: Reciproco affetto costante e operoso tra persona e persona, nato da una scelta che tiene conto della conformità dei voleri o di caratteri e da una prolungata consuetudine.

affetto
costante
operoso

Ed è tutta qui, penso, in questa piccola parola "operoso", la differenza.

Tenda o sacco a pelo?
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13/12/2006
Sul mare luccica
L'astro d'argento

Placida l'onda
Prospero il vento

Non ti agitare
Barchetta mia

Santa Lucia!
Santa Lucia!
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Per esempio questi sono gli Psapp:

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